L'impronta

Massimo Mancini: l'oste

Sporcarsi le mani

Nato a Genzano di Roma nel 1980, figlio e nipote d’arte, porta avanti la tradizione culinaria romana dal 1954, esprimendo in cucina, oltre a tre generazioni di esperienza, anche l’innovazione tecnologica, che dona a alcuni piatti un’impronta moderna.

Formato inizialmente sul campo, ha ampliato la sua cultura gastronomica con corsi formativi presso Gambero Rosso e Slow Food. Preparatissimo, per esigenze personali, sulla cucina e pasticceria senza glutine, dal 2005 propone, dopo aver conseguito un attestato World Gluten Free con il Maestro Francesco Favorito, piatti per celiaci nel proprio ristorante.

Oggi gestisce, con l’aiuto dei familiari, l’Osteria Pelliccione a Genzano di Roma, che ama definire “il tempio della cucina romana”. Qui non troverete solo i piatti più noti della Roma “turistica”, ma anche alcune specialità ormai scomparse dai menu della Capitale, come Rigatoni con la pajata, Fettuccine con regaje di pollo, Lingua, Coratella, Animelle e Cervelletti fritti.

Lo chef, o come si definisce lui stesso, “l’oste che cucina”, ama moltissimo la pasticceria e propone dolci fatti in casa, realizzati con materie prime eccellenti, per offrire ai suoi ospiti un’esperienza indimenticabile, facendoli tornare indietro nel tempo, ai pranzi domenicali preparati dalle loro nonne.

Amante anche di vini, birre e distillati, propone una carta dei vini con oltre 200 etichette e numerosi distillati, tutti conservati nella cantina interna all’Osteria (senza “h”).